Chi cerchi?

Su ali d'aquila

Domenica 31 marzo 2024 - Pasqua di Risurrezione


Nel vangelo di questa giornata una domanda riecheggia in maniera stonata: perchè piangi? Chi cerchi? E’ la domanda che prima gli angeli, poi il Risorto rivolgono alla Maddalena. La Maddalena, donna perdonata e salvata già da Gesù, viene di nuovo salvata, strappata dagli effetti che la morte porta con sè: la dispersione del cuore, la tristezza, il non riconoscere più un senso per il cammino. E il modo con la quale viene strappata è risentire il suo nome Maria dalla bocca di Colui che già una volta l’ha salvata: il Maestro.

Carissimi, Cristo è risorto! Nella sua risurrezione Gesù ci dona uno sguardo di speranza contro ogni morte, fisica e spirituale che possiamo vivere.

Sotto questo sguardo la prima comunità della Chiesa ha mosso i suoi primi passi, riconoscendo senza paura i suoi errori, i suoi fallimenti nella sequela del Maestro, ma anche riconoscendo la grazia di quei quaranta giorni che li ha iniziati alla missione, all’annuncio che è fondamento della nostra fede: Gesù è il Cristo!

Sotto lo sguardo di speranza del Risorto Pietro ha rinnovato la sua professione di fede nel Maestro di fronte a quella triplice domanda Tu mi ami? Signore tu sai tutto, tu sai che ti amo. Ti amo per il tuo sguardo, per il tuo modo di essere Signore non di un popolo, di una nazione, ma Signore della vita che strappa dalla morte ogni figlio, compreso me, che ero imprigionato nel mio orgoglio.

Sotto lo sguardo di speranza del Risorto Paolo che si considera un aborto a causa del suo passato da persecutore ha sentito invece quel tocco di vita che lo ha fatto risorgere dalla morte di cui era prigioniero, per diventare invece testimone di Cristo, testimone di quella vita a cui tutti sono chiamati, anche chi si considera ultimo e lontano della fede a causa della sua storia.

Morivo con te sulla croce,
oggi con te rivivo;
con te dividevo la tomba,
oggi con te risorgo.
Donami la gioia del regno,
Cristo mio Salvatore.
Questa antica antifona ambrosiana dello spezzare del pane del giorno di Pasqua composta da S. Giovanni Damasceno dice chi è il cristiano. Il cristiano vive con Cristo il mistero della morte, il mistero della croce, della sofferenza, del male, ma l’ultima parola è la vita, la risurrezione.

Chi cerchi? Sembra questa la domanda che risuona nel nostro cuore ancora oggi. E la risposta in Gesù, il crocifisso risorto, sappiamo qual è: cerchiamo la bellezza autentica della nostra vita, la bellezza della vita che vince ogni morte e riduzione al male. Cerchiamo la bellezza che è la nostra vita, la cerchiamo per essere testimoni autentici del Risorto. Ed ecco che allora l’invito degli Atti che Gesù da ai suoi discepoli diventa un invito per noi! Questo tempo di Pasqua sia il tempo dove nello stare nel cenacolo con Gesù risorto riscopriamo i semi di risurrezione della nostra vita, la bellezza del dono ricevuto che si rinnova sempre nella vita del risorto. Viviamo questo tempo come un tempo di grazia, come il tempo per preparare il cuore pienamente a dire “Ho visto il Signore”, l’ho visto risplendere nella pienezza della mia vita, nella sua risurrezione!
 

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